Due famiglie milanesi organizzano una cena perché i loro figli vogliono sposarsi. Tutto normale se non fosse che: i figli hanno quindici anni; il padre della "sposa" è un irriducibile fumatore di spinelli; quello dello "sposo" ha appena scoperto di avere un cancro; le madri fanno a gara a chi colleziona più nevrosi; la nonna soffre di un esilarante Alzheimer. Tutto normale dunque, se non fosse che in questa cena finisce pure, per caso, anzi per incidente, il narratore della storia, un trentunenne apatico e cinico che campa grazie alle royalties dell'invenzione del padre: la pallina da lavatrice. E ovviamente si innamora della sorella dello sposo, pianista affascinante ma insicura, ossessionata dalla paura di puzzare. Tutto normale se non fosse che a un certo punto i personaggi si ribellano al suo creatore, chiedendo più spazio nella storia, un ruolo più prestigioso, un finale degno.